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L'ipoacusia è l'indebolimento dell'apparato uditivo dovuta a un danno o alla degenerazione di uno o più dei suoi componenti.
E' una patologia che può interessare un solo orecchio o entrambi; comporta una riduzione uditiva lieve, media o grave. La compromissione dell'udito può seriamente incidere sulla vita del soggetto colpito.
Si stima che sia affetto da ipoacusia circa il 12% della popolazione mondiale, percentuale che sale al 40% per gli over 65: 7 milioni di persone solo in Italia.
Si stima inoltre che circa il 40 % della popolazione sopra i 75 anni soffra di riduzione uditiva legata all'età: la cosiddetta presbiacusia.
CLASSIFICAZIONE
In base alla sede del danno causante, è classificata come:
Ipoacusia trasmissiva: quando il danno è localizzato nell'orecchio esterno o nelle strutture trasmissive dell'orecchio medio. Il deficit è in genere pantonale, anche se può accentuarsi per frequenze medio-gravi. Il deficit trasmissivo è solitamente inferiore a 50-60 decibel.
Ipoacusia neurosensoriale: il danno è localizzato nella coclea (ipoacusia neurosensoriale cocleare) o nel nervo acustico (ipoacusia neurosensoriale retrococleare). Il deficit varia in base all'entità del danno ed alla localizzazione (monolaterale o bilaterale).
Ipoacusia mista: in questi casi la causa del danno uditivo coinvolge sia l'apparato di trasmissione (orecchio esterno o medio) del suono che quello di trasduzione (coclea) o trasmissione (nervo acustico).
In base all'entità dell'ipoacusia si riconoscono:
Ipoacusia lieve: tale deficit è caratterizzato da un abbassamento della soglia uditiva tra 20 e 40 dB. Essa, a parte la non audizione di suoni e rumori fievoli, non comporta nel bambino nessun problema nell'apprendimento del linguaggio.
Ipoacusie medio/lievi: deficit uditivo caratterizzato da un abbassamento della soglia uditiva che varia tra i 40 e 65 dB. Tale deficit, se diagnosticato nei primi mesi di vita di un bambino, non porta quasi nessun rischio nell'imparare il linguaggio.
Ipoacusia profonda: tale deficit si attesta con perdite uditive che variano dai 65 agli 85 dB. Come nella sordità, se essa si manifesta in età preverbale, l'apprendimento del parlato risulta essere molto precario.
Sordità: deficit superiore agli 85 dB, con compromissione dell'acquisizione del linguaggio nell'età infantile e handicap sociale nell'età adulta.
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